“MEISO SHIATSU”
Chi studia la vera Salute raggiunge la vera Felicità, vera Libertà e vera Pace
M° YUJI YAHIRO
Saiko Shihan 8° Dan
Yuji Yahiro nasce nel 1951 a Fukuoka, in Giappone. Nella sua famiglia si respira l’aria della tradizione culturale giapponese: il padre discende da una antica famiglia di samurai, la madre è nipote di un famoso monaco zen.
Già dall’infanzia manifesta uno spirito di indipendenza che lo porta dapprima a contestare, con tutta la forza delle proprie convinzioni, l’insegnamento convenzionale e conformista che la scuola elementare vuole impartirgli e poi a rifiutarlo, andando a
ricercare, nel confronto diretto delle cose della vita e nella sua capacità di esprimere un pensiero proprio, la direzione del suo studio. Pensa che, se è nato, la sua vita deve avere un valore superiore a quello che comunemente le persone pensano; immagina che deve esserci un modo per non morire mai e vuole scoprirlo. Poco a poco, lo studio della filosofia e la pratica delle arti tradizionali lo portano sempre più vicino all’essenza vera della cultura giapponese, quella stessa che valorizzerà nel corso della sua vita e della sua ricerca. Presso il monastero shinto che frequenta, riceve, ancora bambino, l’insegnamento delle pratiche terapeutiche tradizionali e l’impulso ad approfondire la loro essenza spirituale. Resta particolarmente colpito dalla frase del monaco che lo ha introdotto allo studio dello shiatsu: “lo shiatsu è Cuore”. All’età di 13 anni già pratica terapia, utilizzando sia lo shiatsu che la pranoterapia, verificandone l’efficacia in particolare su quei disturbi che la medicina ufficiale non riesce a risolvere. La sua ricerca lo porta ben presto a cercare risposte alle sue domande oltre i confini di un settore e di un luogo. All’età di 15 anni, a piedi e con pochi soldi, attraversa il Giappone in una solitaria ‘marcia della pace’, lasciando la sua famiglia e promettendo a se stesso di non tornare prima di aver avuto successo nella sua ricerca. Lascia poi il Giappone e viaggia per lungo tempo, incontrando tanti uomini e tanti insegnanti, praticando terapia e sperimentando le più diverse esperienze di vita, prima in Australia, poi in alcuni paesi dell’Asia. In Thailandia apre una attività commerciale che gli fa conoscere il successo sociale; ma la ricerca del senso profondo della sua vita lo porta a decidere di abbandonarla, nel bel mezzo della sua affermazione. Nel 1973 arriva in Italia e nel febbraio del 1974 inizia a praticare e a diffondere lo studio dello shiatsu nel Centro ‘Bu sen’ di Milano. La storia dello shiatsu in Italia, e la sua diffusione, iniziano soprattutto da quel momento. Fra gli studenti di quei primi anni ci sono gran parte degli studiosi e degli insegnanti che hanno contribuito a far conoscere lo shiatsu e che tuttora ne promuovono lo studio in Italia. La sua ricerca, benché concentrata, in quegli anni, nel campo della medicina naturale e nell’approfondimento filosofico e pratico di arti mediche come lo shiatsu, l’agopuntura, la moxa, l’alimentazione, si rivolge sempre anche verso l’aspetto spirituale. È del gennaio 1974 l’incontro con il maestro Taisen Deshimaru, uno dei più grandi interpreti moderni dello Zen. Manterrà con lui uno stretto contatto di studio e gli sarà vicino nel momento della sua morte, nel 1982. Intrattiene per molti anni una fitta corrispondenza di studio di filosofia e di arte medica con il maestro Shizuto Masunaga, uno dei padri dello shiatsu, che ha contribuito in maniera sostanziale a dare a questa disciplina una sua dignità scientifica e terapeutica e che è ideatore di un metodo di diagnosi ispirato ai principi della medicina tradizionale orientale. Durante gli anni di permanenza a Milano dedica tutto se stesso alla pratica terapeutica, portando la sua ricerca al limite della sopravvivenza fisica. Numerosissimi sono i pazienti che attendono di ricevere una terapia da lui. Nello stesso periodo, a conferma della diversificazione dei temi della sua ricerca, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Di fronte al successo sociale, stavolta ottenuto grazie alla sua arte terapeutica, lascia di nuovo tutto. Decide di andare via da Milano e si stabilisce in una casa di campagna, a Colbordolo (Pesaro), dove fonda l’associazione ‘Reishi Kai’ che estende la sua ricerca in numerosi campi: dalla scienza agli studi di filosofia e di religione. Organizza incontri, seminari, campi di studio e di pratica su temi diversi. Pubblica in proprio ‘La zanzara di campagna’, un periodico di cultura, filosofia e medicina orientale, che riporta le esperienze sui temi di studio che animano la vita dell’Associazione e alcuni spunti di riflessione sulla vita. Nei primi anni ‘80 inizia un tour per l’Europa che lo porterà a fermarsi per due anni in Spagna, dove fonda un Centro di studio a Barcellona. In quel periodo viene invitato a insegnare lo shiatsu, l’agopuntura e la moxa ai medici e ai terapisti dell’Accademia TAO di Madrid, presso la cattedra che era stata di Nguyen Van Nghi. Nel 1982 uscirà il suo primo libro (Keiraku shiatsu, edizioni r.e.d.) a cui faranno seguito numerose ristampe e l’edizione in lingua spagnola. Nel luglio 1981, in Svizzera, ad una conferenza internazionale sulla medicina, la filosofia e la pace mondiale, incontra il maestro Masahiro Oki. È l’incontro che sognava da sempre e quello che segnerà la sua vita. Toccato profondamente dalla sua figura e dal suo insegnamento, decide di divenirne allievo e discepolo. Da quel momento tutto il suo impegno di ricerca si concentra verso lo studio della filosofia pratica, ispirato alla vita del maestro Oki: diventa quindi per molti, soprattutto in Italia, la guida alla comprensione del suo insegnamento, che si dimostra sempre più grande e profondo. Nel 1984 guida un folto gruppo di studenti italiani in Giappone, nel dojo del maestro Oki, a Mishima. L’occasione è il primo Life Encounter, un’esperienza di studio di tre mesi, cui partecipano più di 150 persone da tutto il mondo, e di cui diviene responsabile. Dopo la scomparsa del maestro Oki, avvenuta nel luglio 1985, a Pesaro, proprio l’ultimo giorno del campo estivo di studio organizzato nel dojo di Colbordolo, si rafforza il suo impegno nel promuovere lo studio dell’Oki do in Italia e all’estero, dove viene spesso invitato per offrire la sua esperienza di ricercatore e di studioso. Si reca in molti paesi dell’Europa, in India e in Giappone, intensificando e promovendo incontri di scambio culturale, seminari e confronti con ricercatori, filosofi, religiosi di diverse culture e nazionalità, con il comune impegno verso la costruzione di un mondo di pace. In quegli anni il suo personale impegno di ricercatore ispira e sostiene la nascita e lo sviluppo della Federazione Italiana Oki do, l’associazione nella quale si esprime la collaborazione tra Centri, Gruppi di Studio, Scuole e ogni altra realtà di studio Oki do in Italia. Nel 1988 fonda l’Accademia ‘Ten Jin Chi’ (Cielo Uomo Terra), ispirata ad uno studio globale e rivolta a studiosi di ogni settore, e successivamente, l’Istituto di Ricerca globale Oki do, luogo di incontri di approfondimento, dove il percorso per la conoscenza dei principi della natura viene applicato e verificato nelle diverse dimensioni di vita dell’essere umano: la dimensione del corpo, del cuore e dello spirito, della vita quotidiana e dell’ambiente. Sulla base di questa ricerca globale e sui principi della Medicina Oki do, promuove l’esperienza della Clinica Dojo, dove la terapia e l’educazione alla salute sono il frutto dell’equilibrio fra il trattamento medico e l’impegno personale, fondati sulla valorizzazione delle capacità umane di autoguarigione proprie di ognuno. E’ grazie alla sua ricerca del modo più corretto di offrire nella società il frutto dell’impegno personale di studio che nasce “Oki do Human Life Project”, associazione non profit che realizza progetti di sostegno in diverse parti del mondo, coniugando fra loro la dimensione dello studio e quella del servizio. Il maestro Yahiro, che attualmente vive e studia nello Shudojo ‘Ten Tai En’ di Colbordolo (PU), è presidente dell’Oki do Italia.